Emanuele Arciuli suona regolarmente per alcune fra le maggiori istituzioni musicali. In Italia, ad esempio, collabora  con orchestre come la OSN della Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Teatro Petruzzelli di Bari e l'Orchestra Verdi di Milano; suona in recital al Teatro alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, per l'Arena di Verona, gli Amici della Musica di Firenze, l'Unione Musicale di Torino, la IUC di Roma etc. È stato invitato da festival come "A.Benedetti Michelangeli di Brescia e Bergamo", Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settembre Musica di Torino, Ravenna, Ravello, RedCats di Los Angeles, Miami Piano Festival etc.  Il suo impegno nella musica contemporanea lo porta ad esibirsi regolarmente nelle maggiori rassegne (Milano Musica, Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma etc.).

Tra le orchestra con cui ha suonato in ambito internazionale, ricordiamo Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Residentie Orkest Den Haag al Concertgebouw di Amsterdam, RTSI di Lugano, Tonkünstler di Vienna (al Musikverein, per Wien Modern), Filarmonica di San Pietroburgo, Saint Paul Chamber Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e molte altre.

Fra i direttori con ha collaborato e collabora citiamo Roberto Abbado, Andrei Boreyko, Petr Altrichter, Yoel Levi, Brad Lubman, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Emilio Pomarico, Stefan Reck, Jonathan Stockhammer, Arturo Tamayo, Mario Venzago. Attivo anche in ambito cameristico, collabora regolarmente con Massimo Quarta, Sonia Bergamasco, Andrea Rebaudengo.Accanto al repertorio più tradizionale, che continua a frequentare con assiduità, Emanuele suona moltissima musica del nostro tempo. Ha eseguito in prima assoluta oltre quindici nuovi concerti per pianoforte e orchestra, molti dei quali scritti per lui. Più di cinquanta, infine, le pagine pianistiche composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, William Bolcom, John Harbison, Aaron Jay Kernis per citarne solo alcuni. Il progetto 'round Midnight, eseguito fra l'altro al Miller Theater di New York, e commissionato da CCM di Cincinnati, ha ottenuto una attenzione vastissima a livello internazionale.Il suo interesse per la musica americana si è concretizzato in un libro, Musica per pianoforte negli Stati Uniti (Edt) e in numerose lezioni, sia radiofoniche - per Rai Radio3, che televisive - per Sky Classica.Profondamente coinvolto nella cultura degli indiani d'America, infine, ha avviato da anni una serie di collaborazioni con tutti i maggiori compositori nativi che hanno scritto per lui pagine pianistiche e un concerto per pianoforte e orchestra (Louis W. Ballard e Brent Michael Davids, Indiana Concerto, eseguito a Indianapolis nel 2008). Recentissima testimonianza di questa passione, che si estende all'arte visiva, è il libro Per i sentieri dell'arte nativa americana, pubblicato da Caratteri Mobili.Nel 2011 gli è stato conferito il premio della critica musicale italiana "Franco Abbiati" come miglior solista dell'anno. Tra gli altri riconoscimenti, una nomination per i Grammy Award per il cd dedicato a George Crumb.Tiene un blog sul Giornale della Musica on line; incide per Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge.Docente di pianoforte al Conservatorio "Piccinni" di Bari, tiene regolarmente workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove si reca dal 1998 ed ha tenuto oltre quaranta tournée. 

 

In onore allo scrittore e artista statunitense Romare Bearden (1911 – 1988), che attraverso i suoi oli e collage inquadrava e interpretava la vita della comunità afro-americana, l'attuale operato del sound-artist inglese tenta un procedimento concettuale simile, racimolando estratti sonori propri della cultura musicale nera del passato e del presente, e ricomponendoli in forme e giustapposizioni imprevedibili, in mélange espressivi che mantengano il contatto con il contesto di provenienza ma allo stesso tempo vengano ampliati nella visione e nell'immaginario, trascendendo costrizioni temporali e localistiche. Romare, al secolo Archie Fairhurst, controlla la vastità della materia prima divertendosi a rivoltarla in continuazione come se fosse un calzino, intervenendo sui colori, sui timbri, sulla dinamica, in un caleidoscopio che soltanto di sfuggita rasenta i bordi del pop, interrogandosi più che altro su altre possibilità di contaminazione. 

 

ROMARE - Sotto l'inventiva coltre di un'elettronica ricca e sofisticata ribolle insomma un magma rovente e incontenibile, in cui echi di blues del Delta, lontanissimi spettri ragtime, fantasie soul e lacerti di vecchi motivi dai Caraibi convivono in assoluta armonia, senza intenti di natura etnografica, ma anzi con il fine principe di estinguere questo stesso approccio, superandone le limitazioni intrinseche. Seppur complesse, le composizioni di Romare risultano morbide e accattivanti, il suo modo di campionare e manipolare suoni è diventato un marchio riconoscibile e personalissimo.

 

 

MARCO MALASOMMA - Compositore, percussionista e musicista elettronico che sfida l’ascoltatore a intraprendere il suo percorso sonoro fatto di field recordings, suoni concreti, feedbacks e real time processing. Nel 2012 è membro fondatore del gruppo di ricerca ed etichetta discografica White Noise Generator, con il quale si dedica alla promozione e divulgazione di nuovi linguaggi artistici.?Ha collaborato in studio e live con alcuni dei musicisti più interessanti della musica improvvisata, contemporanea, noise ed elettronica tra i quali:? Marcello Magliocchi, Gianni Lenoci, Michele Magno, Eraser, Paolo Sanna & Elia Casu (Ongaku2), Ninni Morgia & Silvia Kastel (Control Unit), Adriano Orru, Moses Howard, Matthias Boss, Maresuke Okamoto (Tokyo Improvisers Orchestra), Noel Taylor (London Improvisers Orchestra), Carlos “Zingaro” Alves, Joao Pedro Viegas, Gustavo Costa, Joao Guimaraes Ferreira, Jose Miguel Pereira, Marcelo Dos Reis, Carlo Mascolo, Mauro Sambo, Nicola Guazzaloca. Jean-Michel Van Schouwburg. Da anni si occupa di sound design e composizione di musiche originali per teatro, cinema e performance multimediali, esibendosi in molti festival con il suo viaggio sonoro che attraversa le origini dell’uomo e le profondità più ancestrali. Le memorie del minimalismo e le influenze drone si intrecciano con canti senza tempo e pulsazioni ipnotiche per divenire ambienti scuri e polverosi: “Ergo” è la sintesi delle sue ricerche sonore.

 

ANCHORSONG - In questa piccola sezione dedicata al Giappone sarà possibile vedere Anchorsong in duplice veste:

il 28 in teatro, delicato tessitore di atmosfere e paesaggi sospesi, quasi un pittore che dipinge su una tela bianca . L'incontro con il quartetto d'archi precisa i contorni di una sorta di "Oriental suite" dove i richiami alla tradizione dei suoni del sol levante sono traslati dalla lezione di alcuni grandi interpreti di questo alchemico incrocio di oriente ed occidente, come Sakamoto e Yas-Kaz.

ANCHORSONG in questo concerto è accompagnato da un quartetto d'archi coordinato da  Luigi Morleo( FABIO CAFARO VIOLINO1,DARIO PALMISANO  VIOLINO 2,PASQUALE LEPORE,VIOLA ,NICOLA FIORINO VIOLONCELLO). Il 28 ottobre, l'opening act di Anchorsong è affidato all giapponese ICHI, che porta la nozione di one-man- band a un nuovo limite, combinando nuovi strumenti fatti artigianalmente e incrociandoli con steel-drum, palle da ping-pong e tape- loop. Il 29 all' Eremo nella dimensione clubbing il set di Masaaki Yoshida  sarà tutta un'altra storia.  

 

ICHI - Il giapponese Ichi porta la nozione di one-man-band auna nuovo limite, combinando nuovi strumenti fatti artigianalmente e incrociandoli con steel-drum, palle da ping-pong e tape-loop. Il suo terzo album album ‘maru’ è stao registrato con un 4-tracce nel suo studio su un attico a Bristol. Il suo singolo ‘Go Gagambo’ è stato programmato da BBC radio 1, BBC 6 music, XFM, AmazingRadio, Resonance FM e BBC radio 3.

‘What on earth is this? It`s brilliant’ STEVE LAMACQ

‘It's a trip to listen to and watch’ DON LETTS

‘Hilarious & bonkers & brilliant’ LAUREN LAVERNE

‘It’s the kind of idiosyncrasy that cult fan-bases are built on’ VENUE MAGAZINE

 

BO NINGEN - Attivisti illuminati provenienti dall' underground psichedelico dell'estremo oriente, i Bo Ningen arrivano da Tokyo, Gunmma, Tajimi, Nishinomiya, ma tutti si sono incontrati a londra. Nel 2006 Taigen (voci e basso) ha incontrato Kohhei (chitarra) ad un concerto, poco dopo fondarono il primo duo chiamato Bo Ningen. Si trattava più di rumore che di vero rock, lontano dal classico suono di una band. Si esibirono solo una volta - un set improvvisato che finì col lancio di bicchieri e lattine). Nel 2007, Yuki (chitarra) si è riunito con Taigen ed hanno cominciato a jammare per dieci ore al giorno in uno studio a Hackney. Poco dopo al duo si è aggiunto Monchan alla batteria, così da formare la band attuale dei Bo Ningen.Dopo aver firmato con la Stolen Recordings hanno registrato il loro debutto 'Koroshitai Kimochi EP' nel 2009, a cui è seguito il loro omonimo primo album nel 2010. Le potenti esibizioni live gli ha fatto guadagnato la presenza a concerti di alto profilo come il Meltdown Festival di Yoko Ono e la Biennale di Venezia nel 2011. I Bo Ningen sono tornati con il loro secondo album, 'Line The Wall' nel 2012, mentre il seguito del 2014 intitolato 'III' vede collaborazioni con Jehnny Beth dei Savages Roger Robinson.

 

MASAAKI YOSHIDA dj-set - Nella dimensione clubbing sarà possibile ascoltare Yoshida alle prese con la costruzione di immaginifiche future songs che hanno fatto di lui un producer per palati raffinati,  molto amato dai  cultori di suoni raffinati. Yoshida infatti ha sempre infuso nel suo lavoro un senso ieratico  ; con  l' obiettivo di portare nel mondo della musica elettronica una sensazione di eccitazione, calore e connessione umana vissuta  proveniente" dalla sua precedente incarnazione come chitarrista in una rock band. Fra i primi  a suonare  la  sua musica elettronica completamente dal vivo  , Yoshida ha utilizzato un campionatore (MPC2500) e una tastiera ed ha guadagnato un enorme seguito web che gli ha portato più di 400.000 visualizzazioni su YouTube per le sue performance. Tutto questo è accaduto grazie ai set alla Boiler Room, a cui sono seguiti gli show negli studi RedBull di Tokyo. Da quando ha lasciato il Giappone nel 2007 per gettarsi nella scena elettronica di Londra, Anchorsong ha realizzato i suoi live-act a livello globale, con show da headliner,ed a supporto di Bonobo, DJ Krush, Daedelus, Gonjasufi e Jaga Jazzist,  anche in sedi prestigiose come il Roundhouse di Londra e la Queen Elizabeth Hall.

Il 22 gennaio 2016 è  uscito su TruThoughts, 'Cerimonial', il secondo album di Anchorsong. Il disco è in continuità con l'EP del 2014 'Mawa' (BBE), in cui questo artista ha iniziato a ritrovare il minimalismo, l'accattivante fraseggio melodico e il beat unico proveniente del suo acclamato album di debutto 'Chapters' (2011). Queste sonorità risultano ora rinvigorite dall'amore per il vintage africano, con l'orchestra poliritmica di Fela Kuti e dunque con l'afrobeat e l'high life. 

 

Artista giapponese conosciuto in tutto il mondo come uno dei massimi esponenti della club culture, Satoshi Tomiiearriva sulla scena nel 1989 con la produzione del brano “Tears” insieme a due maestri dei giradischi Frankie Knucles e David Morales. Un successo su scala planetaria, oltre che un classico dell’house music, che catapulta Tomiie in brevissimo tempo in vetta alle classifiche di tutto il mondo. Una partenza accaduta quasi per caso, quando un’azienda cosmetica gli dà l’incarico di comporre quel brano per i party promozionali dei suoi prodotti, ai quali avrebbe messo i dischi proprio il colosso Frankie Knucles. Trasferitosi a New York e divenuto membro importante dell’acclamata etichetta Def Mix, Satoshi non ha smesso, sin da quel momento, di collezionare hit capaci di emozionare il mondo della musica club. Da “K-Jee” a “Buttburglar” fino a “Love in traffic”, dai remix alle collaborazioni con artisti del calibro di Simply Red, David Bowie, U2, Mariah Carey, la fama di Tomiie non accenna a diminuire, con performance live nei più grandi festival e nei club più importanti del globo. Satoshi Tomiie ha anche lanciato la sua etichetta Saw Recordings, una piattaforma dove può esprimere tutte le sue idee e la sua creatività più sperimentale e underground.

 

SATOSHI TOMIIE - Satoshi Tomiie (Abstract Architecture)

Satoshi Tomiie has been a pioneering and driving force within the global house community since the late 80s. Now, decades after his most enduring hit 'Tears' alongside late Chicago legend Frankie Knuckles, the Japanese born, New York and Paris based DJ, producer, remixer and label boss is as relevant as ever as he launches a new label and album. In his colorful and acclaimed career, Satoshi has laid the corner stone of careers for artists like Robert Owens, has had seminal releases on labels like Strictly Rhythm & FFRR, turned out mix compilations for Renaissance and has played every major club and festival on every major continent from London to Lisbon, Tokyo to Turin.

A student of jazz and classical piano, he is a musically adept and accomplished producer who's 2015 album New Day is not just a collection of singles, but rather an immersive musical journey that touches on many rich styles and sounds from deep to song based, instrumental to emotional resonant. It lands as the first release on his brand new label Abstract Architecture (his second alongside the taste making and influential SAW.RECORDINGS) and the releases that follow promise to find Satoshi producing more club focused and DJ friendly stuff.

Along the way highlights have included 1990 Satoshi Tomiie feat. Arnold Jarvis 'And I Loved You', the 1991 tour with Ryuichi Sakamoto in support of his Heatbeat LP, 1994 Loop 7 'The Theme' on Strictly Rhythm, 1999 1st Album 'Full Lick', winning an Ibiza DJ Award for Best Tech House DJ in 2001, various solo releases on SAW during the 2000s and 2010s, and his recent standout Love Unlimited EP with Matthias Voigt in 2014.

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