COMPAGNIA DIAGHILEV 
LE DIREZIONI DEL RACCONTO 2020 

 

ASSOCIAZIONE TIME ZONES
FESTIVAL TIME ZONES 2020

 

Auditorium Vallisa Bari
3-4-7-8-10-11-12 ottobre 2020
I SUONI, LA MENTE, LA MUSICA

 

Un percorso in sette tappe attraverso la ricerca neuroscientifica di Oliver Sacks drammaturgia e regia di Paolo Panaro musiche composte da Luigi Morleo e Mattia Morleo interpreti in formazioni alternate Paolo Panaro, Altea Chionna, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia Luigi Morleo (percussioni), Mattia Morleo (pianoforte)


Le tappe
Fissazioni musicali
Fulminati dalla musica
Allucinazioni sonore
L’orecchio assoluto
Amusia e disarmonia
Musica e cecità
Musica, follia e melanconia


Per quale motivo, la musica si insinua prepotentemente nel nostro cervello? Come può un brano dominarci per giorni e giorni? Perché alcune persone fanno fatica a ricordare una semplice melodia e altre sembra che abbiano un’orchestra nel cervello?

Lo spettacolo è scandito in sette capitoli; è fatto di suoni, di parole, di musica, di teatro, e si ispira a Musicofilia, la raccolta di saggi del celebre neuropsichiatra americano Oliver Sacks. E’ un viaggio nella psiche umana, in quei territori sconosciuti dove la mente “pensa” attraverso i suoni. Sacks racconta di alcuni casi, al limite del patologico, che hanno avuto il merito di gettare luce sui più sconcertanti misteri dell’animo umano.
Tony Cicoria, colpito da un fulmine, entra in un vortice estatico, ma tornato in sé, è posseduto dall’indomabile desiderio di ascoltare solo la musica di Chopin. Così si mette a studiare il piano e per mesi non fa altro che suonare e comporre. C’è il caso di un uomo con un grave ritardo che conosce duemila opere musicali a memoria. C’è il musicologo a cui un’infezione ha azzerato la memoria, ma siede al clavicembalo e non riesce a smettere di suonare Bach. E poi i malati di Alzheimer, le persone affette dalla sindrome di Tourette che trovano la pace solo con la musica. C’è Schumann che soffriva di allucinazioni musicali e Freud che, esattamente come Nabokov, ne era totalmente indifferente.

Un insieme di casi esemplari, questi, che ci permettono di guardare con occhi nuovi al più divino e misterioso dei nostri sensi, l’udito.

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